Resto al sud 2.0: via alle domande
Resto al Sud 2.0 promuove la nascita di nuove iniziative;
- imprenditoriali,
- libero-professionali,
- e di lavoro autonomo,
nei territori del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La dotazione finanziaria per il 2025 è di 356,4 milioni di euro.
Ricordiamo che la misura è stata istituita dal DL Coesione, leggi anche Autoimpiego e Resto al Sud 2.0: le nuove regole sugli incentivi per i giovani.
La domanda può essere presentata online dal titolare/legale rappresentante dell’iniziativa economica,
- previo accesso nell’area personale di Invitalia
- dal giorno 15 ottobre 2025
e verrà esaminata, entro 90 giorni, in base all’ordine cronologico di presentazione, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili.
Resto al sud 2.0: beneficiari
L’incentivo è rivolto ai giovani tra i 18 anni compiuti e i 35 anni non ancora compiuti, che sono in una condizione di inattività, inoccupazione o disoccupazione, nonché ai disoccupati del Programma GOL (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) e ai cosiddetti working poor.
Con resto al sud 2.0è possibile avviare nuove iniziative di autoimpiego in tutti i settori economici, ad eccezione del comparto agricolo, della pesca e dell’acquacoltura.
Resto al sud 2.0: gli aiuti
Resto al sud 2.0 prevede le seguenti agevolazioni:
- voucher a fondo perduto fino a un importo di 40.000 euro (elevabile a 50.000 euro)
- contributo del 75% a fondo perduto per programmi di investimento che hanno un importo massimo di 120.000 euro
- contributo del 70% a fondo perduto per programmi di investimento che hanno un importo compreso tra 120.000 euro e 200.000 euro
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