• Senza categoria

Distacchi di personale: le Entrate fanno il punto

Con la Circolare n 5 del 16 maggio le Entrate commentano le novità sui distacchi di personale.

Ricordiamo innanzitutto che, sul tema, era già stato pubblicato l'interpello n 38/2025 con alcuni chiarimenti e ricordiamo inoltre che il decreto-legge 16 settembre 2024, n. 131, c.d. “decreto Salva-infrazioni”, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 novembre 2024, n. ha introdotto l’articolo 16-ter, avente ad oggetto il «Trattamento del prestito o distacco di personale agli effetti dell’imposta sul valore aggiunto».

La Circolare chiarisce che il comma 1 dell’articolo 16-ter del Salva-infrazioni, a seguito del quale non sono più esclusi da Iva i distacchi di personale effettuati a fronte del mero rimborso dei costi, copre tutti i casi in cui i sottostanti contratti abbiano data di stipula o di rinnovo pari o successiva al 1° gennaio 2025. 

Per i contratti precedenti, intendendo come tali anche quelli stipulati o rinnovati tra il 15 novembre 2024, data di entrata in vigore della legge di conversione del Salva-infrazioni, e il 31 dicembre 2024 vi è una apposita disciplina.

Per i comportamenti pregressi, infatti, il comma 2 del predetto articolo 16-ter prevede una specifica clausola di salvaguardia che, al fine di tutelare il legittimo affidamento, e con esclusione delle operazioni già oggetto di contestazione per mezzo di atti divenuti esecutivi entro il 31 dicembre 2024, fa salvo il trattamento applicato dal contribuente alle operazioni di distacco:

  • assoggettate all’Iva, conformemente a quanto stabilito nella sentenza C-94/19,
  • considerate fuori dal campo di applicazione dell’imposta, per effetto della previgente disposizione.

Vediamo in sintesi gli altri chiarimenti ADE.

IVA operazioni distacco o prestito di personale: istruzioni ADE

Con il decreto-legge n. 131/2024 “Salva-infrazioni” convertito in Legge n. 166/2024 è stata introdotta una importante novità sul trattamento ai fini Iva delle operazioni di distacco o prestito di personale.

L’intervento normativo ha modificato il comma 35 dell’articolo 8 della legge n. 67/1988, che stabiliva che non dovevano ritenersi rilevanti ai fini dell’Iva i distacchi di personale effettuati a fronte del solo rimborso dei relativi costi, ossia quelli generalmente realizzati dagli operatori. 

Tale norma, sottoposta al vaglio della Corte di giustizia dell’Unione europea, con la sentenza relativa alla causa C-94/19 era stata ritenuta incompatibile con la disciplina Iva unionale, sul presupposto che, in presenza del reciproco condizionamento tra il distacco e l’importo versato dalla distaccataria a favore della distaccante, non fosse legittimo includere l’operazione tra quelle da considerare fuori campo Iva.

Proprio al fine di conformarsi al pronunciamento della Corte Ue, l’articolo 16-ter del Salva-infrazioni ha abrogato il comma 35 dell’articolo 8 della legge n. 67/1988, facendo rientrare di fatto nel campo di applicazione dell’imposta, al ricorrere degli ordinari presupposti Iva, tutti i distacchi di personale effettuati verso corrispettivo, anche laddove l’ammontare di quest’ultimo sia pari al rimborso dei costi del personale distaccato.

La Circolare in oggetto fornisce istruzioni operative circa la verifica dei requisiti Iva: soggettivo, oggettivo e territoriale con riferimento ai distacchi di personale e ad altre forme di messa disposizione dei dipendenti, quali la codatorialità e l’avvalimento.

Le Entrate hanno chiarito che il presupposto soggettivo si verifica quando il datore di lavoro esercita attività d’impresa o di lavoro autonomo, in quanto soggetto passivo ai fini dell’Iva. 

Fanno eccezione, ai sensi all’articolo 70-quinquies, comma 1, del Dpr n. 633/1972 (decreto Iva), le operazioni effettuate tra soggetti appartenenti al medesimo gruppo Iva, in quanto tali fuori dal campo di applicazione dell’imposta.

Invece, in merito agli enti non commerciali, che esercitano anche attività commerciale, il presupposto soggettivo si verifica sempre quando il personale distaccato sia afferente all’attività d’impresa esercitata.

Non si verifica, al contrario, nel caso in cui il distacco, oltre a riguardare il personale originariamente impiegato nell’attività istituzionale, sia anche effettuato senza un’organizzazione in forma d’impresa.

Relativamente al requisito oggettivo, esso  sussiste quando il distacco e il corrispettivo si condizionano reciprocamente, vale a dire l’uno è effettuato solo a condizione che lo sia anche l’altro, e viceversa.

Ciò si verifica anche quando l’operazione è effettuata a fronte del solo rimborso dei costi del personale distaccato.

La base imponibile Iva è sempre costituita dall’intero corrispettivo, anche se coincida con il mero rimborso dei costi del personale distaccato. 

Ciò è appunto, che ai fiscali, distingue, i distacchi di personale dalla somministrazione di manodopera a termine, per la quale continua ad applicarsi la specifica disposizione dell' articolo 26-bis, legge n. 196/1997 che esclude dal computo della base imponibile Iva i rimborsi degli oneri retributivi e previdenziali del personale somministrato.

Relativamente alla territorialità, l’operazione si considera effettuata nel territorio dello Stato se resa a favore di un distaccatario soggetto passivo Iva stabilito in Italia, qualunque sia lo Stato di stabilimento del prestatore/distaccante. 

Codatorialità e avvalimento: cosa chiarisce la Circolare ADE n 5/2025

Il regime della codatorialità, solitamente utilizzato dalle imprese appartenenti a una rete d’imprese, ha caratteristiche ed effetti giuridici diversi rispetto ai distacchi di personale.

Le imprese codatrici sono tutte “corresponsabili” del trattamento retributivo, previdenziale e assicurativo nei confronti del personale dipendente, con la conseguenza che il pagamento per intero effettuato da una impresa referente legittima la stessa all’esercizio dell’azione di regresso nei confronti delle altre imprese codatrici. 

Se l’ammontare di tali oneri sia addebitato pro-quota dall’impresa referente alle altre imprese codatrici, in funzione dell’utilizzo dei lavoratori ad esse direttamente e analiticamente imputabile, senza alcuna remunerazione aggiuntiva, il pagamento di tali addebiti costituisce mera cessione di denaro non rilevante ai fini dell’Iva.

Occorre fare una distinzione tra l'avvalimento di personale previsto dall’articolo 104 del codice dei contratti pubblici e quanto, solitamente stabilito ex lege, che consente a una pubblica amministrazione di “avvalersi” degli uffici di un’altra pubblica amministrazione.

Nel primo caso, la messa a disposizione di personale per mezzo di tale istituto rileva ai fini dell’Iva, se effettuata a titolo oneroso e se si verificano congiuntamente i requisiti soggettivo, oggettivo e territoriale sopra richiamati.

Diversamente, per l’avvalimento tra pubbliche amministrazioni, il requisito soggettivo si intende sempre soddisfatto qualora il soggetto avvalso sia una società “in house”. 

Sul requisito oggettivo, occorre invece verificare se la norma istitutiva o i relativi protocolli d’intesa prevedano l’erogazione di risorse finanziarie in favore del soggetto avvalso, e se tale erogazione costituisca il corrispettivo dell’avvalimento, in base ai criteri individuati con la circolare n. 34/2013.